Paolo Guido boccia anche la separazione delle carriere
BOLOGNA – “Lo Stato si è fermato e in alcuni momenti ha perso la sua voce, ha smarrito trasparenza e ha lasciato spazio all’ombra. È qualcosa di inaccettabile per un paese democratico”. Il procuratore capo di Bologna Paolo Giudo interviene dal palco al convegno promosso dalla Cisl Emilia-Romagna e dalla Cisl dell’area metropolitana. Il titolo è “La strage di Bologna e il diritto alla verità”. Un diritto che – dice – nasce nel momento momento in cui un evento devastante si consuma”. “Dobbiamo imparare a distinguere verità processuale da verità storica – aggiunge Guido – La verità processuale è la più difficile da accettare per chi è esterno al sistema della giustizia e a volte anche per chi ne è vicino”. E in questo ragionamento il procuratore inserisce il tema della sperazione delle cariere, in discussione proprio in queste settimane nell’ambito della rigorma della giustizia.
Guido parla anche deòl rapporto tra magistratutra e politica. “Tutto ciò che è cambiamento in Italia lo si vuol far passare attraverso la via giudiziaria, a cominciare dalla scelta di chi ci amministra e ci governa, in un senso o nell’altro. Per auspicare sia un cambio di casacca sia una conferma, a seconda dei casi”.