La Virtus vince una partita pazza a Udine, che nel supplementare ha avuto in mano la possibilità di festeggiare con la vittoria il ritorno in serie A dopo 16 anni. Ma un paio di buone difese bianconere e i prodigi di Edwards hanno fatto la differenza
UDINE – In una serata senza alcuna logica, la Virtus butta via la partita e poi la riprende, graziata da Udine e baciata dal suo talento, oltre che dalla voglia di non affondare ancora. C’è carattere e c’è la possibilità di inventare canestri che per altri non esistono, ma ci sono anche diversi problemi per la Olidata di Dusko Ivanovic, a un passo dall’essere la vittima sacrificale di Udine, nella sera in cui i friulani festeggiano il ritorno in serie A dopo 16 anni. Sedici sono anche i punti di vantaggio che i bianconeri hanno al 29esimo, massimo sforzo toccato più volte nel terzo quarto, quando la gara sembra sepolta. Edwards aveva fatto e disfatto, quanto bastava però per fare la differenza, insieme a un po’ di buona difesa, a un pizzico di attenzione in più a rimbalzo, e a una fiammata dalla lunga distanza anche di Pajola, sufficente lui insieme a Jallow e Niang. All’ultimo giro però si è spenta la luce, un mix di stanchezza, supponenza e difetti di fabbrica non facili da mascherare, soprattutto sotto canestro, dove Ivanovic rinuncia ad Alston nel turnover, recuperando Akele, subito spremuto con 22′ in campo al rientro dall’infortunio, e dà solo pochi minuti a Diouf e Diarra. I quintetti mini, indeboliti da Smailagic quando c’è, malissimo l’ex Zalgiris, iniziano a subire il pick and roll di Calzavara, Spencer e Dawkins, che a meno di 3′ dalla fine sorpassano incredibilmente. La Virtus ci mette altre 20 palle perse dopo le 26 di Parigi, servirebbe il miglior Vildoza e non una copia sbiadita. Tutto mentre il migliore di Udine, Dj Brewton 23 punti, è a sedere, proprio nel momento della rimonta. Anche Edwards, mandata di nuovo fuori giri la squadra, salta parte del finale. Ma c’è quando entrambe falliscono il colpo del ko, e soprattutto domina al supplementare, sfruttando i regali di casa col suo enorme talento. Sul +4 e palla in mano a meno di 30 secondi dalla fine, Brewton commette infrazione di campo, l’ex Bayern inventa una tripla assurda, poi forza un’altra persa ancora di Brewton e chiude col gioco da tre punti della vittoria. Ventisette per lui, uno in più del dovuto, potendo sbagliare il libero aggiuntivo, che invece segna, lasciando a Udine la chance del time out e dell’ultimo tiro che non va. Non era serata da cose logiche. Quelle che serviranno per battere Monaco e Villeurbanne