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Agricoltura: la Regione aumenta le indennità per le imprese di montagna

Roma, 29 gen. (askanews) - Contributi unitari ad ettaro più alti alle imprese agricole di montagna e delle altre zone della regione con svantaggi naturali, e poi ancora un incremento della dotazione per i bandi dedicati alla produzione integrata e dell’aliquota di sostegno per gli agricoltori che investono nel miglioramento del benessere degli animali in allevamento. Sono alcune delle proposte di modifica al Complemento di programmazione per Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna 2023- 27 a cui la Regione Emilia Romagna ha dato il via libera nell’ultima seduta di Giunta, con la finalità di riallocare le risorse a disposizione per meglio soddisfare le esigenze emerse durante l’attuazione del Piano. Complessivamente le risorse riallocate ammontano a quasi 10 milioni di euro, sul totale della dotazione complessiva del Complemento di programmazione per Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna 2023- 2027, che verranno utilizzati per potenziare le linee di intervento che necessitano di un maggiore fabbisogno. “Le proposte di modifica approvate rappresentano un passaggio fondamentale per sostenere il reddito e la competitività delle aziende agricole che operano in montagna e nelle altre zone svantaggiate della regione - spiega in una nota l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi - Con queste misure rafforziamo il supporto agli agricoltori che operano in questi contesti difficili, compensando i costi più elevati e le difficoltà produttive che caratterizzano queste zone e il divario economico rispetto alle zone ordinarie”. Di particolare rilievo la misura che prevede l’aumento del sostegno agli agricoltori che operano in montagna e nelle zone con svantaggi naturali, in considerazione del divario di reddito rispetto a quelli operanti in zone ordinarie e della tendenza allo spopolamento delle aree caratterizzate da svantaggi naturali, anche a seguito degli eventi franosi che hanno colpito il territorio montano e collinare emiliano-romagnolo nell’ultimo periodo. Il supporto alle aziende che hanno sede in queste zone avverrà in due modi. In primo luogo, è previsto l’aumento delle indennità compensative ad ettaro nelle aree svantaggiate montane e non montane per sostenere il reddito degli agricoltori. Per le aziende in zone montane l’importo massimo riconoscibile ogni anno per ettaro di superficie passa da 200 a 300 euro per le imprese agricole zootecniche e da 125 a 200 per le altre imprese. Per quanto riguarda le aziende collocate in altre zone naturalmente svantaggiate. L’importo massimo riconoscibile per ettaro di superficie agricola per anno passa da 60 a 150 euro. L’altro fronte di intervento riguarda il ricambio generazione e gli aiuti ai giovani agricoltori che decidono di stabilirsi in queste aree. Il contributo per l’insediamento passa da 60mila a 70 mila euro. Per quanto riguarda il bando destinato al sostegno della produzione integrata, vista l’alta mole di domande attese, la dotazione prevista passerà da una cifra superiore ai 17 milioni di euro a circa 23 milioni, in modo da poter sostenere impegni annuali per 7.7 milioni. Infine, sul tema del benessere animale, aumenterà anche l’aliquota di sostegno per incoraggiare maggiormente gli allevatori ad intraprendere investimenti volti al miglioramento del benessere degli animali negli allevamenti, che passerà dal 65% al 70%.

Sostegno al reddito degli agricoltori e alle attività in aree svantaggiate. L’assessore Mammi: “Un supporto concreto al reddito per chi lavora nei contesti più difficili, garantendo le produzioni, la tutela del paesaggio, delle tradizioni e della biodiversità”.

BOLOGNA – Contributi unitari a ettaro più alti alle imprese agricole di montagna e delle altre zone della regione con svantaggi naturali, e un incremento della dotazione per i bandi dedicati alla produzione integrata e dell’aliquota di sostegno per gli agricoltori che investono nel miglioramento del benessere degli animali in allevamento. In particolare, aumenterà l’aliquota di sostegno per incoraggiare gli allevatori a intraprendere investimenti volti al miglioramento del benessere degli animali negli allevamenti, passando dal 65% al 70%.

Sono alcune delle proposte di modifica al Complemento di programmazione per Sviluppo rurale dell’Emilia-Romagna 2023-27 a cui la Regione ha dato il via libera nell’ultima seduta di Giunta. Complessivamente le risorse riallocate ammontano a quasi 10 milioni, sul totale della dotazione complessiva del Complemento di programmazione per Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna 2023-2027, che verranno utilizzati per potenziare le linee di intervento che necessitano di un maggiore fabbisogno.

“Le proposte di modifica approvate rappresentano un passaggio fondamentale per sostenere il reddito e la competitività delle aziende agricole che operano in montagna e nelle altre zone svantaggiate della regione – ha detto l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi – Con queste misure rafforziamo il supporto agli agricoltori che operano in questi contesti difficili, compensando i costi più elevati e le difficoltà produttive che caratterizzano queste zone e il divario economico rispetto alle zone ordinarie”.

Sui contributi unitari, per le aziende in zone montane l’importo massimo riconoscibile ogni anno per ettaro di superficie passa da 200 a 300 euro per le imprese agricole zootecniche e da 125 a 200 per le altre imprese. Le aziende collocate in altre zone naturalmente svantaggiate, l’importo massimo riconoscibile per ettaro di superficie agricola per anno passa da 60 a 150 euro. Per quanto riguarda il bando destinato al sostegno della produzione integrata, vista l’alta mole di domande attese, si intende aumentare la dotazione prevista. Che passerà da un importo superiore ai 17 milioni a quasi 23 milioni, in modo da poter sostenere impegni annuali per 7,7 milioni.

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