Fra le 31 denunce a livello nazionale anche quello nei confronti di una donna che gestiva un centro massaggi in città: “favoriva la prostituzione”
BOLOGNA – E’ arrivata fino a Bologna l’operazione di polizia contro la criminalità cinese: chiuso un centro massaggi e denunciata la titolare per favoreggiamento della prostituzione. Un centro massaggi chiuso e tre cittadine cinesi denunciate: è il risultato bolognese di un’operazione della polizia denominata “Ad alto impatto” che ha portato a 13 arresti e 31 denunce. Coordinata dal Servizio centrale operativo, aveva l’obiettivo di contrastare i fenomeni criminali connessi alla comunità cinese presente in Italia, con particolare riguardo ai delitti legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, alla contraffazione di prodotti, alla distribuzione di stupefacenti e alla detenzione abusiva di armi. Tra le attività illecite dei gruppi criminali cinesi anche l’esercizio abusivo e clandestino dell’attività bancaria in grado di consentire il trasferimento in nero di ingenti somme di denaro da un continente all’altro. La squadra mobile della questura di Bologna ha controllato 8 attività di imprenditori cinesi, sequestrando un centro massaggi della Bolognina e denunciando la titolare per favoreggiamento della prostituzione dell’immigrazione clandestina. Sono poi state identificate 77 persone, e due donne cinesi sono state denunciate per ingresso illegale in Italia. Vivevano in appartamento, sempre in Bolognina, segnalato come casa d’appuntamenti. Secondo gli investigatori nel Paese gravitano gruppi autonomi, ma che hanno contatti fra loro, provenienti dalle stesse zone e spesso parenti, che commettono delitti quasi esclusivamente in danno di connazionali.