La vicenda della Barca riapre la discussione sui minori stranieri non accompagnati. Ne hanno parlato un operatore sociale che ha seguito il 19enne e il console tunisino a Bologna
BOLOGNA – Prima in una struttura della Barca in via Bonazzi, poi diventato maggiorenne il trasferimento in un altro in zona Saragozza, nell’ambito del progetto Sai. Questo il percorso di Eddine Bader Essefi a Bologna, un percorso positivo di integrazione, a detta di chi lo ha seguito.
I ragazzi del Collettivo Daisporart continuano ora a cercare una spiegazione per quello che è successo a Bader venerdì sera.
E a chiedere un impegno comune per l’integrazione, oggi in via Colombi, a rendere omaggio a Bader con un mazzo di fiori, c’era anche il console tunisino a Bologna