La giovane ha denunciato di essere stata costretta a spogliarsi e a fare piegamenti. La procura è giunta a conclusione che tutto fosse regolare, arrivando a chiedere l’archiviazione. Ma la ragazza non ci sta e ha deciso di depositare opposizione alla richiesta.
BOLOGNA – Anche a Bologna un’attivista di Extinction Rebellion, portata in questura il 9 luglio scorso dopo la protesta durante la quale alcuni giovani si sono incatenati all’ingresso di palazzo D’Accursio, ha denunciato di essere stata costretta a spogliarsi e a fare piegamenti. Come le attiviste di Brescia che hanno denunciato lo stesso trattamento lo scorso lunedì. L’esposto bolognese però ha già avviato un iter legale e la procura è giunta a conclusione che tutto fosse regolare, arrivando a chiedere l’archiviazione. Ma la ragazza non ci sta e ha deciso di depositare opposizione alla richiesta.
Una perquisizione, piegamenti, racconta la ragazza, in un bagno, accanto alle celle di sicurezza, che definisce “lurido”. Un comportamento ingiustificato, aggiunge, perchè, dice: “io non mi ero opposta al controllo e alla perquisizione”. Ma Valentina Corona contesta anche la finalità di questa pratica umiliante.