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Bologna – Milan, il rinvio della partita finisce al Tar.

La decisione del sindaco Lepore per il club è “iniqua e incoerente” alla luce delle altre manifestazioni sportive svolte in città in quei giorni. Possibile una richiesta di risarcimento danni.

BOLOGNA – Il Milan, rompendo palesemente il patto che impone alle società di calcio di fare ricorso alla Giustizia sportiva, ha depositato il ricorso al Tar di Emilia Romagna e Bologna, per l’annullamento e l’accertamento dell’illegittimità dell’ordinanza del sindaco di Bologna Matteo Lepore che ha disposto la sospensione della partita tra Bologna e Milan il 26 ottobre scorso a causa dell’alluvione che ha colpito la zona nei giorni precedenti. Per il club rossonero “la decisione deve essere considerata iniqua, incoerente e priva delle opportune e fondamentali giustificazioni, tenuto conto che in quei giorni erano state organizzate altre manifestazioni sportive a porte chiuse”. Anche la Lega Serie A probabilmente nella giornata di oggi presenterà ricorso con una pratica distinta rispetto a quella del club rossonero. Il provvedimento, infatti, precludeva in assoluto lo svolgimento del match nella data programmata, escludendo ogni altra ipotesi: sia lo svolgimento a porte chiuse e persino lo spostamento in un altro stadio. In nessuna parte del provvedimento sindacale impugnato – si legge nelle motivazioni del ricorso del Milan -, peraltro, si può ritrovare alcun cenno alla ragione per cui l’unica soluzione ipotizzabile per fronteggiare il rischio fosse costituita dalla cancellazione totale dell’evento”. “Il Club rossonero – continua – è convinto che il ricorso sia un atto dovuto e responsabile nei confronti di una decisione che ha già generato ripercussioni sull’andamento del campionato e che costituisce un pericoloso precedente. Inoltre, il rinvio ha di fatto creato alla società Milan chiari danni materiali e sportivi, tangibili e intangibili, di rilevante entità”. Resta confermata l’intenzione del Club di devolvere a Fondazione Milan, per avviare iniziative benefiche a favore della comunità locale, eventuali cifre venissero riconosciute e concesse a risarcimento dei “danni subiti e subendi” dal Milan

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