Successo pesante a Treviso (74-80) grazie alle prestazioni sontuose di Shenghelia e Hackett e alla solita difesa. Bene anche Zizic
Con qualche brivido di troppo. Con una certa discontinuità ed errori che andrebbero evitati, ma anche con una prova che in fondo conferma i pregi di quest’inizio di ultimo scorcio di stagione, la Virtus continua la sua corsa in vetta a braccetto con Brescia e Trapani. Che a Treviso non sarebbe stato semplice era facile immaginarlo, al cospetto come si era di un’avversaria bisognosa di far pace col suo ambiente. I bianconeri alla fine però hanno fatto quasi sempre l’andatura, come al solito prima di tutto aggrappati alle possenti spalle del solito Shengelia, 21 punti e 11 rimbalzi, ma anche col miglior Hackett della stagione, una conferma essenziale la crescita del play, autore delle giocate decisive e di 16 punti conditi da 8 pesantissimi assist. Lui e Morgan, l’unico in campo capace di infilare tre triple, sugli esterni sono gli attuali valori aggiunti di una Segafredo che ancora una volta ha saputo mordere in difesa e il vuoto l’ha fatto nel terzo quarto, quando è riuscita ad armare Zizic, 8 punti quasi consecutivi per il +11. Non è stata la scena finale, perchè l’orgoglio di Bowman, il migliore dei suoi, e di tutta una Treviso tragica al tiro pesante, 2/15 il totale, ha avuto il tiro dall’arco, sbagliato da Olisevicius in contropiede, del -2 a 1′ dalla fine, quando la pressione di casa e gli errori, 16 palle perse e forse la paura dei bianconeri di ricadere nei vecchi incubi, ha rischiato di rovinare tutto. Per Clyburn 3/13 al tiro e 3 brutte palle perse, ma anche la presenza in alcuni passaggi chiave del match, niente squilli stavolta da Belinelli, Pajola e Akele, decisamente male Cordinier e Polonara, mentre a Holiday, ancora non impiegato, tra venti giorni resteranno solamente i saluti. Pensando solo alla situazione di quindici giorni fa, il mondo sembra comunque capovolto. Si può fare anche meglio di così, ma intanto la Virtus è tornata.