I rossoblù pareggiano 1-1 con una magia di Ndoye che nel secondo tempo bilancia la rete iniziale di Anguissa. Castro si divora il colpo del ko nel finale. Infortuni per Ferguson nel riscaldamento e Skorupski nell’azione del gol
Quando al 91esimo Scuffet fa mezzo miracolo sul colpo di testa di Holm, e Castro s’impappina divorandosi il gol vittoria, la festa sugli spalti del Dall’Ara è cominciata da diversi minuti. da quando il Bologna con un secondo tempo da grande ha messo sotto il Napoli e rischiato di battere la seconda in classifica dopo averla raggiunta nel punteggio con una magia di Ndoye. Se tesi di laura doveva essere, il Bologna la supera a pieni voti, riuscendo a rialzarsi da un primo tempo in cui la squadra di Conte, forte della sua fisicità in tutti i reparti, non gli aveva consentito di produrre il solito calcio. Lucrando non poco anche sul vantaggio di Anguissa al quarto d’ora, un lancio lungo con indecisione dei centrali rossoblù, l’inserimento devastante del centrocampista che resiste a tutti, aggira anche Skorupski e deposita in rete il momentaneo -1 dall’Inter. I rossoblù, che già avevano perso nel riscaldamento Ferguson per un problema muscolare, Aebischer al suo posto, qualche minuto dopo perderanno lo stesso Skorupski, anche per lui guai muscolare dopo l’uscita disperata nell’azione del gol. Ravaglia, stimolato più volte durante la stagione, dà garanzie di tenuta e non sbaglia su conclusione di McTominay e nemmeno su un paio di uscite determinanti. Alla fine del tempo un destro a giro largo di Aebischer è il massimo del prodotto rossoblù, ma anche lo squilllo che anticipa il resto del match. La perla con cui dopo un quarto d’ora Ndoye pareggia il match, merita un capitolo a parte. Miranda trova a sinistra il corridoio per Odgaard, in uno degli scambi di posizione con Ndoye. Che aspetta in mezzo il cross basso e con un tacco da non credere manda il pallone sotto la traversa prima e in gol poi nonostante tentativo di Juan Jesus. Già prima c’era stato Scuffet, in campo dall’inizio per il febbricitante Meret, a dire di no a Lucumi, mentre la pressione rossoblù diventava quasi insopportabile per gli azzurri. Holm e Castro vanno a un passo dal colpo del ko, ma all’ultimo minuto anche Ravaglia deve dire no a Raspadori e ringraziare che sulla ribattuta Rrahmani non ha il guizzo dell’attaccante. Finisce pari, un punto da grande per tenere dietro la Juve e mantenere a portata di mano l’Atalanta, prima dello scontro diretto.