L’assessora regionale Irene Priolo accusa la segretaria provinciale del Pd Federica Mazzoni di portare al congresso un partito diviso da posizioni lontane e di fuggire dal confronto
BOLOGNA – La parte riformista all’interno del Partito democratico, quella rappresentata dai vari Stefano Bonaccini, Andrea De Maria e Irene Priolo non ci sta alla riconferma di Federica Mazzoni, espressione del sindaco Lepore e più in su della segretaria Elly Schlein, alla segreteria provinciale del partito Democratico e chiede ci possa essere un confronto per cambiare rotta. E’ la stessa assessora regionale Irene Priolo ad aprire il congresso ad un mese dal via. “Ringrazio Federica per il lavoro che ha fatto, ha preso una eredità difficile, ma penso che non abbia saputo superare una divisione nel partito che mi sembra conclamata”. Parole che pesano come un macigno sul secondo mandato di Federica Mazzoni, segretaria ricandidata al congresso provinciale dem previsto per la primavera. Priolo si augura che sia una donna (“fresca”) a succedere a Mazzoni, ma “se si vuol fare un congresso unitario credo che l’anima riformista oggi non si senta rappresentata”. Il riferimento e’ alle parole del sindaco Matteo Lepore, che aveva ‘lanciato’ il bis della presidente del Navile. Il congresso, dice Priolo, nel salotto di Patrizia Finucci Gallo, “è un appuntamento molto importante, io credo sia il momento di fare una riflessione seria sul Pd di Bologna. In questo momento c’è un partito della città e un partito della città metropolitana. Due anime in questo momento non coese, invece noi abbiamo bisogno di andare oltre questa divisione”. E se Lepore vorrebbe un congresso unitario, “io non ho paura di dire che non necessariamente dobbiamo fare un congresso unitario. Non è un problema di riconoscere il lavoro complesso il lavoro fatto da Federica. In questo momento credo che la sua candidatura non sia unitaria. Rispetto alle posizioni del vicesegretario Matteo Meogrossi sono posizione contrapposte, credo che si farà fatica a convergere su una proposta che non e’ riuscita in questi anni a ricucire il partito”. Questo, sottolinea ancora l’assessora, “non è un referendum contro le persone o contro l’amministrazione comunale, ma il Pd ha bisogno di nuova linfa vitale e credo sia questa l’occasione. Credo debba essere un congresso vero. E’ un errore avere paura di confrontarci tra di noi”.