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BOLOGNA – Sono i Sanitari per Gaza, e la loro voce la fanno sentire concretamente utilizzando il digiuno come strumento di solidarietà. Un’iniziativa che arriva dalla Toscana e si è estesa anche alla comunità medica bolognese, un gesto volontario e libero che si concretizza fuori dall’orario di lavoro, come precisato da una nota delle Direzioni dell’Ausl di Bologna e del Policlinico Sant’Orsola. La comunicazione istituzionale, affermano dai vertici sanitari, resta improntata ai principi di imparzialità e correttezza, come previsto dall’art. 97 della Costituzione. Eppure i medici e gli infermieri che hanno aderito alla proposta in Regione sono circa 1400, la più alta percentuale nazionale. Un personale sanitario che quotidianamente si confronta con la sofferenza, come precisa la nota dirigenziale, in alcuni casi anche direttamente impegnato nelle aree martoriate, e che oggi esprimono la difficoltà, sempre più insostenibile, di assistere alla morte di migliaia di civili. E domani è in programma, davanti all’ospedale Maggiore, un momento di riunione e di riflessione, un occasione di incontro e, ancora, di vicinanza e solidarietà.

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