Uno stop indetto dall’Unione delle Camere Penali Italiane per denunciare la situazione drammatica degli istituti di pena
BOLOGNA – Due giorni di astensionismo dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale. Uno stop indetto dall’Unione delle Camere Penali Italiane per denunciare l’emergenza umanitaria delle carceri.
Sono questi alcuni dei numeri relativi ai numerosi suicidi nelle carceri della Regione che sono il risultato di un sovraffollamento delle strutture che toglie dignità ai detenuti e la possibilità di lavorare in sicurezza al personale penitenziario.
Questa la ragione dell’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale prevista per le giornate del 19 e del 20 febbraio. Una presa di posizione presentata nella Delibera del Direttivo della Camera Penale di Bologna.
Una vera piaga per cui l’Assessora regionale al Welfare Isabella Conti incolpa le scelte sbagliate del Governo. “I detenuti sono in carico allo Stato e alle Istituzioni, sono responsabilità nostra” ha detto l’Assessora Conti aggiungendo poi “o loro avranno fatto un percorso di reinserimento vero altrimenti ci troveremo ulteriori problemi in strada, ulteriore emarginazione e ulteriore disagio”. L’amnistia non è la soluzione a detta dell’Assessora Conti: “io penso che l’indulto – ha affermato – non sia in questo momento una soluzione anche comprensibile da parte dei cittadini perché – ha poi motivato – a me sembra che noi in questo modo diciamo che siccome non siamo in grado di gestire in modo civile ed evoluto le persone in carcere allora utilizziamo l’indulto”.
L’Emilia-Romagna è pronta ad assumersi la propria responsabilità a cominciare, per esempio, dal 30% di detenuti tossicodipendenti presenti nelle carceri sovraffollate che necessiterebbero invece di un percorso in comunità per cui la Regione è ora al lavoro.