La trentatreenne bolognese è stata vittima di un raggiro in Stazione Centrale
BOLOGNA – Era in treno, Nima Benati, e aspettava di partire dalla sua città natale, Bologna, verso la sua città adottiva, Milano, con tutta l’attrezzatura da fotografa e un’ingente quantità di effetti personali di valore. Mentre aspettava che il treno alta velocità partisse dla binario sotterraneo, in stazione centrale, ha sentito battere con la mano contro il finestrino: si trattava di un ragazzo, presumibilmente ispanico – così ha raccontato lei, sconvolta, via Instagram – che si diceva smarrito, incapace di capire quale fosse il suo treno e timoroso di perderlo. Nima allora si è alzata dal suo posto e ha lasciato lo scompartimento per aiutarlo: purtroppo per lei si trattava di un truffatore, assistito da un complice a bordo del mezzo, che ha sottratto alla fotografa di moda attrezzature e gioielli per centomila euro mentre lei cadeva nella trappola. “Mi hanno ingannato approfittandosi della mia gentilezza e fa male. State attenti” grida lei nella story a cui affida il suo sfogo rivolto a oltre 800mila follower.”Io ho solo voluto aiutarlo, perché ero preoccupata per lui. E invece ha usato la mia gentilezza per fregarmi”. Lo stesso bagaglio a mano della VIP bolognese non passava in osservato, essendo griffato Louis Vuitton; al suo interno gioielli e borse, beni firmati Dolce & Gabbana e Chanel, dal valore a sei cifre. Aveva tutto con sé, Nima, perché – spiega – era dovuta rientrare per ragioni personali da un viaggio di lavoro all’estero. “Non sono una persona materialista e superficiale” aggiunge. “Di solito non viaggio mai con gioielli o cose di valore con me ma questa volta non ho avuto scelta”. La borsa, suo malgrado, è stata notata da chi non aspettava altro. Perfetti, suo malgrado, sia il tempismo che la scusa. “Tutto il lavoro di 15 anni, perso e buttato via”, conclude Nima, disperata. La PolFer di Bologna e quella di Milano stanno passando al setaccio i video delle telecamere per riconoscere i truffatori e assicurarli alla giustizia recuperando, magari, anche parte della refurtiva.