Il presidente della Regione de Pascale e il suo vice Colla auspicano una risposta collettiva in ambito europeo e anche i sindacati sottolineano che cittadini e lavoratori sono i primi che rischiano di pagare
BOLOGNA – Anche l’Emilia-Romagna fa i conti con le possibili ripercussioni della guerra dei dazi scatenata dalla nuova amministrazione Trump. Il presidente della Regione Michele de Pascale analizza la situazione partendo dalla forza produttiva del territorio, giudicando altrettanto positiva qualsiasi iniziativa del Governo volta a proteggere il libero scambio tra Italia e Stati Uniti, ma ammettendo anche che la preoccupazione rimane.
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il numero due di viale Aldo Moro Vincenzo Colla: “A me i dazi non sono mai piaciuti, dal punto di vista della storia politiica hanno sempre fatto dei disastri”, dice, aggiungendo che la discussione sul fatto che il nostro paese si difenderà perchè ha buoni rapporti non lo entusiasma.
E non solo a livello istituzionale: delle ricadute dei dazi in Emilia Romagna si parla anche nel mondo sindacale