Ben il 41,5% di 7.500 appartamenti in affitto breve presenti su Airbnb ha soltanto il check-in online come modalità di accoglienza
BOLOGNA – Dilagano in tutta la Regione i self check-in illegali. A dirlo e a lanciare l’allarme la Fondazione Isscon insieme a Federconsumatori Emilia-Romagna. Un dato che emerge dopo l’aggiornamento della ricerca relativa alle regolarità degli affitti brevi. A giocare un ruolo di rilevanza i grandi gestori di immobili che hanno decine o centinaia di appartamenti di cui si occupano perlopiù i proprietari che non garantiscono un’accoglienza tradizionale dei turisti. Ben il 41,5% di 7.500 appartamenti in affitto breve presenti su Airbnb ha soltanto il check-in online come modalità di accoglienza che presuppone pertanto l’assenza di qualsiasi interazione tra il cliente e l’affittuario impedendo così la verifica per legge della corrispondenza tra i documenti forniti e le persone alloggiate.
Una situazione che si riscontra in tutte le province emiliano-romagnole e che nel centro storico di Bologna e in alcuni suoi quartieri su 7.794 strutture il 36% risulta avere il self check-in come unica modalità di accesso. Un numero che è più alto nel centro storico rispetto ai quartieri periferici.
Si è, quindi, ancora lontani dal poter garantire la giusta sicurezza e il rispetto delle regole in assenza di una norma nazionale, per questo la Regione ha intrapreso un percorso per disciplinare la questione.