Rapporto Dia, resta molto forte l’attenzione da parte delle prefetture al contrasto dell’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico
BOLOGNA – È stato il Capo del Centro Direzione Investigativa Antimafia di Bologna, Marco Marricchi, ad illustrare la relazione sull’attività svolta dalla Dia nel corso del 2024, presentata a Roma a livello nazionale, ha come elemento di novità il fatto di ricoprire un intero anno, rendendola così estremamente esaustiva con dati molto più vicini alla realtà.
La nostra Regione si pone al terzo posto dopo la Campania e la Sicilia come numero di interdittive emesse. Un numero che in Emilia-Romagna rimane stabile ormai da qualche anno superando le centinaia toccando per il 2024 le 109 interdittive antimafia. Emerge, pertanto, un’attenzione molto forte da parte delle prefetture al contrasto dell’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico.
La criminalità di stampo mafioso che opera in Regione non è tanto di matrice criminale bensì imprenditoriale, quindi si mimetizza nel tessuto imprenditoriale del territorio, manifestandosi per esempio attraverso l’emissione di fatture false.
Tra i settori maggiormente colpiti quelli dell’edilizia, dell’autotrasporto, ma anche il settore terziario per quanto riguarda i servizi.
Tra le mafie presenti sul territorio la ‘ndrangheta, la camorra nel bolognese e nel riminese con il clan Contini, mafie però anche straniere come quella nigeriana o quella albanese e marocchina nell’ambito degli stupefacenti.