“Se si superano i 90 giorni di permanenza, per quanto mi riguarda è alto tradimento”. Lo ha detto, in riferimento agli arrivi dagli Istituti penali minorili, il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri
BOLOGNA – Sovraffollamento, mancanza di lavoro, politiche molto fragili per le minoranze, esecuzione quasi totale della pena in carcere. Queste le criticità maggiori nelle carceri dell’Emilia Romagna, secondo il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri. Che ha riunito in viale Aldo Moro, a fianco del presidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri, i colleghi dei vari capoluoghi per fare il punto sulla situazione degli istituti penitenziari dell’Emilia Romagna, dove in tre anni la popolazione carceraria è cresciuta di 500 detenuti. “In pratica si è aggiunto un carcere in più, virtuale”, ha detto. Per analizzare poi il tema caldo dei trasferimenti di giovani adulti nella casa Circondariale bolognese della Dozza, nel giorno del vertice tra il sindaco Matteo Lepore, il presidente della Regione Michele de Pascale e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari.
È una decisione devastante anche dal punto di vista simbolico – denunciano i garanti – Il rischio è che cessi l’offerta trattamentale ed educativa e i giovani passino l’intera giornata in cella uscendo solo per l’ora d’aria