Ai bianconeri, travolti dalle triple di Pullen e Zubcic, non basta il sorpasso da -10 nell’ultimo 1’30. Finisce 93-88, espulso Shengelia. Ora è bagarre totale in vetta
Che sarebbe stato un testacoda pericoloso, si sapeva. Che la Virtus lo affrontasse senza la determinazione giusta per far pesare la sua maggior qualità e profondità è invece una cattiva sorpresa. Così, nella serata che poteva e doveva darle il primo posto solitario in classifica, la Segafredo si ferma, dissipando in parte i successi con Milano e Trento. Tornano così a galla i dubbi sulla sua tenuta attuale e tante domande sono autorizzate. Nella sostanza il ko contro l’ultima in classifica costa ai bianconeri l’aggancio di Trento e Trapani nel quartetto con Brescia, e il ritorno di Milano a -2. Le azioni che decidono nel finale una gara comunque quasi sempre sofferta, sono il compendio perfetto di una serata difficile. Caduta a -10 a 8′ dal termine, la Virtus aveva rimontato nei successivi cinque minuti e mezzo, aperti dai canestri di Belinelli e Shengelia. Espulso il georgiano, trattenuto a fatica dentro l’alta tensione inaugurata da uno schiaffo sul braccio dello stesso Shengelia da Woldetensae, erano stati i recuperi difensivi di Pajola e soprattutto Diouf, il migliore, a dare lo slancio per il sorpasso. Pullen, ex di giornata ci ha messo l’ennesima tripla, ben 17 su 35 per Napoli, 5/10 lui e 7/10 Zubcic. Bravi loro, ma la difesa dov’era? Due palle perse senza senso hanno fatto il resto, consentendo ai padroni di casa di chiudere a 93 punti, e di prendersi un successo che vale oro, con Pangos e Totè altri eroi. I bianconeri invece tornano con i loro dubbi. Tolto Grazulis dalle rotazioni, con l’uomo mercato Holiday rimasto a sedere per quaranta minuti, Ivanovic mischia tutte le carte che ha e non sempre trova dal mazzo quella giusta. La Virtus è condannata, oltre che dalla difesa assente, “così non vinciamo” ha detto il coach alla fine, dalle 18 palle perse, che pesano molto di più nell’economia della gara delle 17 campane. E dai troppi senza ruolo. Morgan e Tucker, che pure infilano qualche canestro importante, lo stesso Polonara che arriva per primo in doppia cifra ma fluttua tatticamente toppo, soprattutto Zizic, solito split negativo tra un ottimo attacco, a cui Napoli ha contrapposto anche la zona, e la difesa stile telepass. Aggiungendo quelli che non giocano, o giocano poco, le certezze non sono tante. E la volata primo posto totalmente in discussione e mai così affollata.