Una risposta al bisogno abitativo. Tutele economiche per i proprietari e un canone che non supera il 30% del reddito familiare netto per gli inquilini
BOLOGNA – Fab, Fondazione Abitare Bologna. E’ questo il nome della nuova fondazione di partecipazione con funzioni di agenzia sociale per l’affitto che nasce dalla sinergia tra il Comune, Città Metropolitana e Asp Città di Bologna nell’ambito del Piano Abitare Bologna. Il suo ruolo è quello di tentare di dare una risposta al bisogno abitativo promuovendo delle locazioni a canoni sostenibili, ha quindi la funzione di collegare domanda e offerta.
Per chi affitta il proprio immobile tutele economiche come il rimborso dell’Imu nel Comune di Bologna e quello a fondo perduto fino a seimila euro da destinare a interventi di manutenzione degli immobili. Tramite l’affitto civico i proprietari ricevono il valore massimo previsto del canone concordato anche in caso di morosità di cui la Fondazione si fa garante fino a dodici mensilità.
Per poter usufruire dell’affitto civico i nuclei familiari e anche gli studenti stessi devono rientrare in un ISEE compreso tra 9.360 euro e 35mila euro e il canone d’affitto proposto non dovrà superare il 30% del reddito familiare netto. Un grande vantaggio da entrambe le parti, dunque, perché se i proprietari ricevono il massimo possibile del canone concordato, gli inquilini pagano invece un valore medio. La differenza viene, infatti, coperta da Fab. Stanziati al momento circa cinque milioni di euro a cui dal 2026 si aggiungeranno fondi regionali e l’ambizione della Fondazione è quella di arrivare nei prossimi anni ad un’offerta di 800 alloggi di natura pubblica e privata.
