Una manovra che non ha alcun impatto sul potere d’acquisto di 1,2 milioni di cittadini in Emilia Romagna, dice il sindacato
BOLOGNA – Una manovra inutile e dannosa quella del governo Meloni, che non migliorerà il potere d’acquisto delle famiglie. A dirlo la Cgil dell’Emilia-Romagna, che dati alla mano analizza lo scarso impatto della misura su lavoratori e pensionati
La manovra prevede il taglio dell’aliquota Irpef per il secondo scaglione che passa dal 35 al 33% per i redditi tra i 28mila e i 50mila euro lordi l’anno. In regione sono circa 1,2 milioni i cittadini interessati, su una platea complessiva di quasi 3,5 milioni di contribuenti, mentre sotto i 28mila euro di imponibile ci sono 2,2 milioni di persone, pari al 62%. Per l’intervento il governo ha stanziato 2,7 miliardi l’anno, garantendo una diminuzione della pressione fiscale fino ad un massimo di 440 euro all’anno, circa 36 euro al mese. Ma, evidenzia ancora la Cgil, per un lavoratore medio copriranno l’acquisto di 3 caffè al mese