E fa appello ai giovani: “Il mestiere è cambiato, e offre importanti opportunità”. In Emilia Romagna mancano almeno 6mila addetti
BOLOGNA – Mancano all’appello tra i 6000 e i 7000 lavoratori in tutta la Regione per poter fronteggiare al meglio le esigenze del settore primario. A dirlo Confagricoltura Emilia-Romagna che ci tiene a illustrare la varietà delle figure ricercate.
L’appello di Confagricoltura Emilia-Romagna è rivolto in particolare ai giovani, alla luce anche del dato occupazionale giovanile fermo al 19,2% rispetto alla media europea al 34,8%. Un settore che rimane poco attrattivo ma che racchiude in sé opportunità di crescita professionale.
Servirebbero, a detta di Confagricoltura Emilia-Romagna, degli interventi legislativi che favoriscano l’occupazione subordinata prendendo come esempio Germania e Paesi Bassi che hanno adottato agevolazioni contributive e fiscali per le attività di carattere stagionale stabilendo così salari più elevati.
Per le attività a carattere stagionale Confagricoltura chiede l’applicazione di uno sgravio contributivo pari al 68% oltre alla sospensione o all’alleggerimento della contribuzione fiscale a carico dei lavoratori. Un modo per aumentare la remunerazione e l’attrattività, anche a fronte della chiusura degli uffici di collocamento agricolo.