Spacciava sostanze dopanti nella propria palestra, per questo un personal trainer bolognese è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Le indagini sono partite dopo il decesso di un culturista di Malalbergo nel 2023. VIDEO
Le sostanze proibite che spacciava all’interno della sua palestra di Bologna non hanno provocato la morte di un culturista di Malalbergo, nel 2023, ma l’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari un personal trainer della nostra città sono cominciate per quel motivo. In casa dell’uomo deceduto improvvisamente nell’ottobre di due anni fa, i carabinieri del Nas hanno infatti trovato sostanze dopanti, anabolizzanti, prive di autorizzazione al commercio da parte dell’Aifa, che è l’Agenzia italiana del farmaco la cui provenienza è stata riconducibile all’indagato, che è considerato tale per il commercio di sostanze farmacologiche ad azione dopante e per esercizio abusivo della professione. Da qui la misura cautelare decisa dalla Procura. Seguendo le tracce lasciate da cellulari e tablet dell’indagato, i Carabinieri di Bologna coordinati come detto dalla Procura della Repubblica hanno captato messaggi, fatto appostamenti e pedinamenti che hanno loro consentito di ottenere i giusti riscontri a carico suo: questi in più occasioni organizzava incontri nei pressi della sua palestra che erano tutti finalizzati alla cessione di sostanze anabolizzanti e dimagranti, che venivano vendute sia ai frequentatori della sua struttura, sia ad altre persone che arrivavano da tutta l’Emilia-Romagna, tutte pratiche illecite. I Carabinieri del Nas hanno sequestrato nel corso delle operazioni oltre cento barattoli di farmaci e di principi attivi, oltre a più di cento fiale di testosterone iniettabile ad alto dosaggio, materiale di confezionamento e l’etichettatura, il tutto nascosto in parte in casa ed in parte in un locale chiuso al pubblico della stessa palestra la quale, insieme all’esecuzione della misura restrittiva, è stata preventivamente sequestrata.