La CGIL è soddisfatta della grande militanza. Uno su tre degli aventi diritto al voto in Regione si è espresso con quattro sì ai quesiti sul lavoro
BOLOGNA – Un risultato politico, però, c’è stato: una grande militanza. È, infatti, tornata al centro la riflessione sui diritti e sul lavoro. Il quorum non è stato raggiunto: non saranno, dunque, abrogate le norme nefaste per il mondo dei lavoratori e del lavoro, così come le ha definite il Segretario regionale della CGIL Massimo Bussandri. Tra i 14 e i 15 milioni le persone che hanno partecipato al voto a livello nazionale. In Regione raggiunta una percentuale di votanti pari al 38% dei cittadini aventi il diritto al voto vale a dire 1 milione 280mila elettori, il cui 88% ha votato quattro sì. Più di un cittadino emiliano romagnolo su tre condivide l’idea di una rivoluzione sociale promossa dalla CGIL. Un terzo di tutti quelli che hanno diritto di votare e non un terzo di chi si reca a votare, dunque un risultato comunque ottimale. Solo Piacenza sotto alla media nazionale, tutti gli altri territori abbondantemente al di sopra. Bologna ha raggiunto il 44,5%, Reggio Emilia il 42,1, mentre Modena ha toccato il 39,3%. È Bologna la città in cui si è votato di più in tutta Italia. Ora la CGIL è pronta a guardare avanti.