Uno stop per ottenere il prima possibile una strategia industriale chiara per il futuro degli stabilimenti, ai quali negli scorsi mesi sono stati riconosciuti oltre 150 milioni di euro di investimenti
BOLOGNA – Sono entrati per marcare intorno alle otto di mattina per poi uscire subito dopo e scioperare per due ore con un presidio davanti allo stabilimento bolognese in cui lavorano, i dipendenti del gruppo Toyota. Punto di ritrovo per le sedi di Bologna, Casalecchio e Ferrara in via Persicetana Vecchia insieme alle sigle sindacali Fiom-CGIL e Uilm-UIL in vista dell’arrivo, poco dopo le otto proprio alla Toyota Material Handling Manufacturing Italy, di una delegazione per il Comitato Aziendale Europeo, un incontro dei massimi vertici europei e mondiali.
Uno stop per ottenere il prima possibile una strategia industriale chiara per il futuro degli stabilimenti, ai quali negli scorsi mesi sono stati riconosciuti oltre 150 milioni di euro di investimenti, ma che si trovano ora davanti ad una forte contrazione degli ordinativi, con la produzione di carrelli elevatori diminuita del 20% e una riduzione occupazionale di un centinaio di lavoratori.
Quello che preoccupa è l’assenza di strategie omogenee in risposta all’ingresso nel mercato di produttori cinesi, un andamento che deve essere contrastato con una linea di sviluppo del prodotto guidata dall’innovazione tecnologica e da politiche industriali.
Nel pomeriggio un incontro in Regione con il Presidente Michele De Pascale, il Vicepresidente Vincenzo Colla e l’Assessore al Lavoro Giovanni Paglia per un confronto costante al fine di scongiurare il rischio di uno spostamento delle produzioni.